RIVOLI (IN)VISIBILI
Rivoli (in)visibili
Da uno scritto del 2014 che oggi ho ritrovato, grazie <3
“Pillola azzurra o pillola rossa?”
“Scegli” dice Morpheus a Neo nel film Matrix.
“Pillola azzurra fine della storia, domani ti svegli nel tuo letto e potrai credere a quello che vuoi, pillola rossa e vedrai qual è la verità.”
Esistono entrambe. Non è la più comoda, ma la rossa è per chi sceglie la Libertà in un sistema schiavizzante che ci rende creature sempre più limitate PILOTANDO ed inducendo le nostre reazioni emotive, quindi le nostre produzioni chimiche, quindi i nostri pensieri e, di conseguenza, le nostre azioni.
Prima ci rendiamo conto di queste dinamiche prima ci liberiamo. Solo comprendendo quale potere risiede in un pensiero, in un suono, in una parola, in una immagine, in una emozione è possibile riconoscere il potere che deteniamo, e quello che viene agito e subìto e solo così prevenire la manipolazione e la dominazione. Solo così è possibile riscoprire la divinità che risiede in noi, essere co-creatori, LIBERI e contribuire al risveglio planetario. È come un’onda, una candela accesa può accenderne a migliaia.
Alle volte queste dinamiche manipolative vengono esercitate in maniera subdola lasciandoci nell’illusione di essere liberi, si ha l’impressione di aver fatto delle scelte ben precise ed invece c’era una traccia nella quale si è stati abilmente condotti, rivoli invisibili.
Ricordo un’esperienza significativa in un paesino, Midun. La meta era il mercato locale, raggiunto ammassati in un trenino, ricordo una disgustosa coscia sudata grondante contro la mia e l’impossibilità di spostarmi di un solo millimetro. Finalmente scesi dal treno comincia la passeggiata nel mercato, definita “libera”. Caldo afoso, pareva densa persino l’aria. Colori, odori di spezie, carni appese e mosche appese alle carni, dolci, tessuti, voci e rumori. Apparentemente ognuno andava per la propria strada guardandosi attorno… apparentemente, poiché come svegliandoci da un sogno non eravamo più all’aperto del mercato ma ci siamo trovati all’interno di un enorme negozio, a resistere all’opprimente insistenza ad acquistare, a dare denaro per oggetti.
Senza che ce ne rendessimo conto eravamo stati guidati, condotti abilmente da persone che hanno depistato ed orientato il nostro cammino, complici l’affollamento, la distrazione, l’inconsapevolezza. L’ovvio obiettivo era quello di farci spendere lì anziché altrove, ma è sulla dinamica che vorrei restare, perché è esattamente quella che subiamo incessantemente a partire dalla pubblicità, dai messaggi subliminali, dalle notizie che ci vengono comunicate, dall’abuso fatto con le parole pronunciate e scritte, come crescenti urla, violente e violentanti, scientemente scelte e usate per scatenare emozioni, distruttive, che annullano la ragione. Poiché “tra ragione e emozione, vince sempre l’emozione”. E di emozioni si può distruggere, ne sono straziante esempio gli adolescenti indotti al suicidio.
Responsabilità.
Un’altra metafora.
Un tempo avevo in giardino una siepe spinosa che richiamava afidi e formiche, e che volevo sostituire con l’alloro. Il giardiniere che avevo interpellato mi spiegò che le formiche sono ghiotte di una sostanza zuccherina che secernono gli afidi, quindi li allevano e li stimolano per nutrirsene, e quando non sono più produttivi se le mangiano.
È importante rendersi conto che esiste una forza che in nome del denaro e del potere si sta garantendo denaro e controllo, producendo ed alimentando una massa di consumatori famelici di inutilità, avidi di superfluo, inconsapevoli di alimentare con la propria energia un sistema che li sta sfruttando, distruggendo, annichilendo, schiavizzando e non lo fa in maniera occulta, se solo scegliamo di vedere diventa palese. Vedere è l’unica via d’uscita. Fine del gioco.
E poco importa se così facendo l’inquinamento è tale da portare distruzione e malattia, se veniamo contaminati con i rifiuti tossici e scorie letali, tanto ci riproduciamo e garantiamo continuità. E se ci ammaliamo tanto meglio così alimentiamo anche la potenza farmaceutica, che tra gli “onori” ha l’aver propinato vaccini che hanno devastato famiglie che ora si ritrovano a fare i conti con l’autismo.
Non è fantasia, non è un brutto sogno, è realtà pluridenunciata ma è come una televisione a cui è stato tolto l’audio! Progressivamente assuefacendosi, troppo spesso l’essere umano sceglie di immunizzarsi non ascoltando, e la soglia della tolleranza alla violenza, alla immoralità, all’abuso è stata portata a livelli imbarazzanti perché ne siamo stati alimentati generando dipendenza. Tutto questo ci è stato silurato soprattutto agli orari dei pasti, quando assieme alle immagini del telegiornale stavamo preparando o consumando CIBO. Mettiamo dentro cibo ed emozioni, distruttive.
Contemporaneamente l’assuefazione si è prodotta rispetto al miracolo, che non si coglie più, la meraviglia si sta perdendo.
Prima ci svegliamo, prima ci liberiamo.
Prima ne prendiamo coscienza, più possibilità abbiamo di tornare in noi e di esprimere la meraviglia che portiamo e che ci circonda, non è scontata.
Tempo fa girava in internet l’aneddoto delle rane bollite.
Se metti una rana nell’acqua bollente ne salta fuori all’istante, se la metti nell’acqua fredda e poi sul fuoco e lentamente arriverà a bollire, la rana piano piano avrà perso le sue forze e non riuscirà più a saltare fuori dall’acqua: finirà bollita.
Siamo ancora in tempo a scegliere di non essere rane bollite ma Creature vive vitali libere!
Come?
Riconoscendo il potere che abbiamo ed imparando ad utilizzarlo.
Accettando ed accogliendo la Responsabilità.
Riconoscendo la meraviglia, e alimentando tutto ciò che è pro-vita.
Preferendo quel che unisce a ciò che divide.
Riconoscendo ed impedendo l’abuso quando c’è, cercando sempre la Verità e quando noi ci predisponiamo a questo, e decretiamo questo intento, anche la Verità ci verrà incontro.
Con responsabilità, per il bene, con la coscienza di essere parte di quel Tutto che è in noi.
E infine prego te che leggi, agisci per te, opera in te l’inclusione, permetti che esistano i differenti livelli d’esistenza, cuci, metti insieme, estirpa dal tuo foro interiore quel che non è più coerente con chi ora sei, ama ogni parte, senti il miracolo che ti abita, tollera che ciascuno viva come gli è dato ora e continua ad amare, perché nonostante tutto al cuore non importa, lui è fatto per amare.
“… Se avrai l’ardire di togliere a quegli stessi schiavi le catene infami della loro sottomissione spirituale e fisica, ti accuseranno di furto.”
da “I numeri della musica e la formula del Cosmo” di Alessio Di Benedetto ECIG