La Luna piena del Toro, il Wesak e il Maestro
(Monte Kailash Tibet)
La Luna piena del Toro, il Wesak e il Maestro
Domani 16 maggio 2022 la Luna sarà piena e nel segno del Toro, è il tempo della celebrazione del Wesak Acquariano in tutto il mondo. Oggi più che mai, per le esperienze che stiamo vivendo, per il passaggio in corso, in un anno universale 2022/6, lo onoro unendomi alla sacralità del momento, ricordandolo e riportando lo scritto dedicato al Numero 33 “Il Maestro” tratto da “I Numeri speciali“
LA GRANDE INVOCAZIONE
Il Maestro D.K. (Il Tibetano) tramite Alice BaileyDal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.
Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.
Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini,
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.
Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce,
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.
Che LUCE, AMORE e POTERE
ristabiliscano il Piano sulla Terra.
La Grande Invocazione è dell’Umanità, non appartiene a nessuna religione, per questo è l’invocazione del Wesak Acquariano che si celebra in tutto il mondo ogni anno nel plenilunio del Toro; è di tutti coloro che trascendendo i vari credo religiosi desiderano essere connessi e strumento della Fonte Prima.
Al numero 33 è associato l’archetipo del Maestro, e la Grande Invocazione apre questo capitolo poiché in particolare nel passaggio “possa il Cristo tornare sulla terra”, vi è il simbolismo del Maestro che fattosi carne dal trentesimo anno di età incorpora l’Energia Cristica, Amore e Compassione in azione per ristabilire il Piano Divino. Tra gli umani e partecipe delle umane sofferenze, il Maestro resta per 33 anni attraversando la croce e la Resurrezione. Cristo torna sulla terra ogni volta che in una creatura si desta la Coscienza Cristica, e si apre all’amore e alla compassione di cui si fa strumento.
Se il 3 è il numero della perfezione, il 33 che giunga alla piena vibrazione di numero maestro, è portatore dell’Amore Universale, incondizionato e totale, che si esprime nella pace, nella compassione e si adopera con sincero altruismo per il bene del prossimo, in particolare di coloro che sono nel momento del bisogno e nella fragilità.
(…)
Il vero maestro non cerca discepoli, dà l’esempio; non genera dipendenza, rende indipendenti; è maestro vivente di ciò che trasmette.
Il Maestro non è necessariamente un essere umano che abbia raggiunto l’illuminazione. Possono essere facilitatori o induttori di espansioni di consapevolezza, un fiore, un fatto in apparenza banale, un animale, un incontro “casuale”, che in un certo momento e modo si fanno veicolo di conoscenza o di svelamento di verità profonde che riguardano l’esistenza e che erano mature per esser colte.
(…)
Spiritualizzare la Materia è l’azione Cristica che siamo chiamati a compiere, adoperandoci affinché la Materia accolga la giusta misura di Spirito: compreso il nostro corpo e le nostre opere, le nostre case e il nostro lavoro. Nei gesti, nei fatti, nelle parole che scegliamo, nei nostri atteggiamenti, nelle relazioni di ogni giorno poiché i numeri maestri presuppongono trascendere l’illusione della separazione ed essere nella condivisione.
Il passaggio atteso è dall’io al Sé, dall’identificazione nella individualità terrena alla coscienza di essere uno Spirito immortale che sta facendo un’esperienza terrena.
Che cosa c’è in me, nei miei giorni?
Se ci sono amore e compassione allora sto unendo, se invece mancano e sto agendo per mio tornaconto, per ambizione personale, per orgoglio, allora sono nella divisione. Posso scegliere continuamente. Scegliere amore e compassione non significa accettare di farsi calpestare e subire umiliazioni. Scegliere come vivere l’esperienza e che cosa fare di quell’esperienza, sì dipende da me. Vedere e scegliere di ricollocarmi in un contesto che mi corrisponda, sì dipende dalle scelte che farò. Restare invischiato e attaccato al fatto, facendomi abitare da emozioni basse seppure a discapito del sano funzionamento e del benessere del mio corpo, del mio stato emotivo e psichico, sì dipende da ciò che scelgo. E se per il momento non posso scegliere, se sono ancora nel regime coercitivo delle reazioni, posso rendermene conto e nell’accettazione di quel che c’è, scegliere di cominciare a lavorare, su di me, per la mia liberazione e rendendo anche un gran servizio a chi mi circonda.
Il fulcro di questo archetipo è il Cuore, se vibra nell’amore e nella compassione è nella massima espansione, e non sono sentimenti intermittenti e condizionati, sono stati d’essere incondizionati. Cristo, il Logos Solar, il Verbo che si è fatto carne, è l’Amore, la Compassione che unendo permette di sentire insieme all’altro e di adoperarsi affinché sia felice. Se chi incontro avrà lasciato andare un po’ di sofferenza e lasciato spazio a un po’ di gioia, anche il mio cuore sarà più leggero e “non avrò vissuto invano”.
Se potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se potrò alleviare le sofferenze di una vita
o lenire un dolore
o aiutare un pettirosso caduto
a rientrare nel suo nido,
non avrò vissuto invano.
Emily Dickinson
(immagini dal web)