IL DONDOLO
È legge che tutto ciò che è portato ad un eccesso, tendendo al bilanciamento, si ribalta nel proprio contrario. Ed è necessario per superare la polarità coi suoi eccessi e le mancanze e quindi raggiungere il fine: l’equilibrio.
Se sto guidando e sbando, per reazione tenderò a sterzare il volante dalla parte opposta, e allora, per non andare a sbattere, di nuovo reagirò sterzando dall’altro lato, e infine posso sperare di riconquistare seppure per reazioni la centratura.
Ma avere il governo è altro, è esserne consapevoli e riprendere il timone se è sfuggito, è fermarsi finché non si vede chiaramente e solo in quel momento muovere, e farsi dare una mano quando da soli non ce la si fa a uscire da certi labirinti, e liberandosi così dal giogo reattivo che talvolta diviene la forza che muove la vita, in sottrazione di dominio alla scelta.
Raggiunto il perno sei libero dal pendolo. Da lì quel movimento è evidente, si vede che chi era di qua lo trovi di là, e proprio all’eccesso, all’estremità, che quel che era a sinistra finisce a destra, e viceversa, chi lottava per una cosa finisce per battersi per il suo contrario, prima cercava la libertà e poi imprigiona… Si vede alzando la visuale, è la conquista dell’elevazione del 3 che si alza dalla dualità. Fa parte del gioco della polarità e della contrapposizione di forze avendo chiaro che la tensione, l’obiettivo è raggiungere l’equilibrio.
Dapprincipio – anche se non ne puoi più di quest’altalena che ha smesso d’esser divertente e a lungo andare s’è fatta nauseante – vederla non è indolore e ti tenta, a prendere una posizione che si contrappone ad un’altra. Ma così facendo si torna nel pendolo, nella separazione, nello schieramento e via di seguito.
Un po’ alla volta si fa sempre più facile osservare senza farsi sedurre, senza struggersi per chi ne sta patendo nella fede che può farne un’esperienza evolutiva, e si smette di spingere l’altalena – coi fatti, coi pensieri e lo stato d’animo – ci si accomoda nel perno, nutrendo una forza assiale. Sempre più verso la pace, per divenirlo.
Alessandra
(foto dal web)