2022 considerazioni numerologiche
2022
Assieme a queste considerazioni sui principali significati numerologici,
vi giungano i più cari auguri di profonda serenità
(Scorcio del Fiume Setta: Il Sole in Terra per mezzo dell’Acqua)
L’anno 2021 appena concluso è stato caratterizzato dal numero 5, che è infatti la somma di 2+0+2+1. Il sistema con cui si riconduce ogni numero all’unità attraverso la somma delle singole cifre che lo costituiscono, è chiamato “riduzione teosofica”. Siamo dunque appena entrati in un anno 6, che nasce dalla somma di 2+0+2+2.
Questo significa che il passare degli anni propone una costante ripetizione di cicli che vanno da 1 a 9, in una continua successione delle singole unità, che sono i tasselli con i quali – assieme allo 0 – è possibile creare qualunque combinazione numerica.
Se gli anni si succedono ripetutamente così come i giorni, e poiché a ciascuno d’essi corrisponde una precisa esperienza che in senso generico li caratterizza (pur con variabili importanti che tratteremo in altro contesto), possiamo riconoscere che
dinanzi a tali continue ripetizioni l’unica possibilità creativa
è determinata dalla nostra risposta al medesimo stimolo,
che di volta in volta sapremo dare a differenti levature
in base al lavoro interiore svolto.
Tornando al nostro 2022, non serve essere esperti o appassionati di Numerologia per andare oltre al numero finale 6 e cogliere quella fondamentale dominanza del numero 2 che lo caratterizza, ponendo pertanto il 6 in stretta relazione con i 2 che lo costituiscono. Inoltre, osservando le unità nel loro ordine corrispondente alla successione di tappe di esperienza, è evidente che prima di fare un buon lavoro col 6 è necessario aver integrato e risolto le tematiche relative al 2, che lo precede, ecco perché è dal 2 che debbono iniziare le nostre osservazioni.
E non sarà l’aver lavorato trent’anni su di sé che mette al riparo dall’incontro di tematiche che risuonano con la matrice di quell’archetipo; anzi, proprio presunzione e arroganza saranno due delle qualità messe alle strette, visto che il 2 ci insegna tra l’altro l’umiltà. Se abbiamo lavorato tanto su di noi, bene! grazie a quel pregresso lavoro potremo più facilmente riconoscere l’attivazione di quelle tematiche, e anziché scivolare nella risposta reattiva possiamo scegliere la nuova risposta che siamo oggi in condizione di dare. Così se scivolerai rialzati lucido e rapido con l’esperienza stretta nella mano, proprio come quando al risveglio si cerca di trattenere l’essenza del sogno sfumante col suo messaggio.
Nella successione dei numeri interi il 2 è il primo dei numeri pari che, essendo considerati i numeri caratterizzati da una prevalenza di femminile, è per questo chiamato “la madre dei numeri pari”.
Precisiamo che stiamo parlando di maschile e femminile intesi come qualità dell’anima presenti in ciascuno di noi indipendentemente dalla polarità di genere prescelta nascendo con un corpo di donna o di uomo. Sono due correnti complementari indispensabili per perpetuare la vita.
Per manifestare il nostro potere creativo
ed affinché da noi nascano opere rigogliose,
è indispensabile che queste due correnti
siano entrambe presenti in noi bilanciate.
Per quanto è noto che i Pitagorici dichiaratamente preferissero i numeri dispari (che consideravano perfetti in quanto indivisibili e definiti, mentre i numeri pari divisibili erano considerati numeri aperti, incompleti, indeterminati e imperfetti), se partiamo dal presupposto che la successione delle unità rappresenta un unico ciclo completo, possiamo e dobbiamo riconoscere anche che ciascuno di essi è indispensabile all’esperienza nella sua interezza, sono le singole tappe costituenti un intero e tutti quanti sono necessari per arrivare alla pienezza di cui sono parte. Lo è ciascun numero con le proprie caratteristiche, e ciascuno dei numeri pari con il connaturato destino di dividere per poi riunire.
Partiamo da poche fondamentali premesse:
- Ogni numero in Numerologia viene considerato come grande simbolo universale, forza cosmica, principio divino in grado di caratterizzare la materia;
- Ciascun numero ha una propria rappresentazione geometrica, che è estremamente rappresentativa delle qualità intrinseche, proprio come il segno grafico con cui scriviamo i numeri ci parla delle caratteristiche qualitative di cui sono portatori. Al numero 1 corrisponde il punto, al 2 la linea, al 3 il triangolo e così via;
- Ogni numero viene considerato nella sua duplice caratterizzazione di luce e di ombra: si tratta di due facce della stessa medaglia, il dorso ed il palmo della stessa mano. E noi siamo incarnati qui adesso su questo Pianeta per fare esperienza della dualità e trascenderla. Tornando alla simbologia precedentemente descritta, è il passaggio dalla linea del 2 con la sua dualità espressa nei due punti, al triangolo in cui il terzo punto nel vertice eleva e definisce uno spazio.
Per comprendere pienamente il significato del 2 e poter quindi fare il miglior utilizzo possibile dell’energia che l’accompagna e che così marcatamente caratterizzerà quest’anno, può essere utile osservarlo in retrospettiva e collocato negli ultimi decenni.
Dal 2000, con il cambio di millennio, il 2 è divenuto capofila portando da un lato il tema del recupero – dopo secoli di patriarcato – delle qualità del femminile, e dall’altro quello della dualità da sperimentare, riconoscere, trasformare e trascendere. All’inizio del millennio i conflitti tra Oriente e Occidente si sono acuiti ed esasperati, così come è accaduto per il tema della “violenza contro la donna”, arrivando a coniare addirittura nuove terminologie e dimenticando così che la polarità non si trascende con i “contro” e schierandosi, ma elevandosi, includendo e creando consapevolmente, efficacemente e coerentemente ciò che si è scelto di creare. A partire dalle parole che scegliamo di usare quando pensiamo, quando scriviamo, quando parliamo.
Madre Teresa di Calcutta:
“Non invitatemi mai ad una manifestazione contro la guerra
ma se ne organizzate una a favore della Pace invitatemi,
non mancherò.”
Non c’è più tempo, è definitivamente ora di comprendere
il potere creativo delle parole e di usarlo consapevolmente.
A partire dal 2020 il 2, oltre che nel millennio, occupa per un decennio anche il posto delle decine, e nel 2022, per un anno, è presente anche come unità: quando uno dei simboli è a tal punto dominante è evidente che quello sarà il tema fondamentale su cui è richiesto di fare esperienza.
Nel prossimo mese di febbraio che sarà caratterizzato dal 2, e in cui il 2 sarà presente anche nei giorni 2, 11, 20, 22 tanto sarà ancor più sollecitato.
Ricordiamo che sapere è potere. Se conosco le previsioni del tempo, so che cosa aspettarmi e mi attrezzo di conseguenza, più facilmente attraverserò eccessi d’ogni genere.
Giacché stiamo trattando di trascendere la polarità non ci è dato il giudizio di fortuna/sfortuna, bene/male: è un fatto, e questa è l’esperienza che ci sta bussando alla porta, a noi è richiesto accoglierla e scegliere che cosa farne, se restare a lamentarsi e imprecare o gestirla e coglierla come opportunità al meglio delle nostre attuali possibilità.
Se torniamo per un attimo con la memoria al febbraio (mese 2) del 2020, momento in cui siamo entrati in questa esperienza surreale, ci rendiamo conto di come la presenza del 2 possa attivare dinamiche di dubbio, di ansia e di separazione che sono le qualità in ombra di questo che è l’archetipo della dualità.
Dove c’è polarità abbiamo un polo positivo e uno negativo, o/o e uno esclude l’altro: la luce o l’ombra, il torto o la ragione, giusto o sbagliato, buoni o cattivi, amici o nemici, ecco perché abbiamo parlato di separazione, di dubbio, di ansia ed ecco perché la lezione di questa esperienza di dualità sta nella scelta non di rifiutarla, non di cadere nel tranello del conflitto, ma di stare nell’accoglienza e di trascenderla.
Come?
Accettando e trasformando l’ombra per manifestare le qualità in luce del 2 con i doni che porta: accoglienza e sensibilità, l’abbraccio e l’ascolto, la dolcezza e l’umiltà.
Ma per far questo serve una scelta, serve una volontà precisa, serve un’azione che è quella di discernere, di scegliere e andare oltre al conflitto, elevandosi al di sopra di esso, senza farsi sopraffare dal timore della solitudine o del rifiuto.
Torniamo alla simbologia di cui abbiamo già parlato – il punto dell’1, la linea del 2 e il triangolo del 3 -: per liberarsi dal pendolo e dall’automatismo, dal giogo delle reazioni, è necessario evolvere ed elevarsi verso quel punto che sta sopra alla linea, verso il vertice del triangolo.
Quindi la scelta e la conseguente azione mi porta a smettere di investire altra energia nel dimostrare la mia ragione e l’altrui essere sbagliato ma a muovermi verso lo spazio della comunicazione, dell’espressione, anche perché il 6 ha un’altra lezione in serbo: quella di imparare a dire sì quando è sì e no quando è no, con garbo ed eleganza e ben prima che la sopportazione di situazioni che non avremmo voluto ma che abbiamo accettato per quieto vivere o altro (ciascuno risponderà del proprio perché) raggiunga una pressione insopportabile da farci sbottare. Dietro l’angolo ci sarà il sentirsi in colpa per quel “tutti giù di dosso” (qui vedo sempre Gulliver sdraiato che si alza, e con le mani fa scivolare da sé tanto i Lillipuziani quanto i cordoncini che lo legavano – in apparenza).
(Il Viaggio di Gulliver, immagine dal web)
L’esperienza che il 2 ci chiede di attraversare, invita a riconoscere se e quali parti di noi attendono ancora di essere curate e guarite. E chi deve averne cura se non noi in primis?
E quando se non ora che tema del 6 è la cura amorevole?
È così che attraversando l’esperienza del 2 ne riceveremo i doni, includendo e amando – partendo da se stessi – con la scelta di trasformare la separazione in unione, l’odio e il conflitto in dolcezza e accoglienza, la dipendenza e il bisogno dell’altro in amore incondizionato e disinteressato. Inoltre, l’esperienza del 2 dona la possibilità di coltivare l’umiltà, la sensibilità, la capacità di cooperare, passando dalla guerra di amici o nemici all’amore tra fratelli, in pace.
Il 2 è associato oltre che al femminile all’Elemento Acqua e alla Luna, e quindi al mondo delle emozioni. Sono le emozioni del secondo chakra e dunque onde potenti. E poiché il 6 oltre ad essere il numero dell’amore, dell’armonia e della bellezza è anche il numero del limite e del confine, ecco che possiamo mettere insieme emozioni e custodia del confine, e fare uno straordinario amorevole lavoro di ridefinizione dei confini (senza invadere e senza consentire prevaricazioni) e di contenimento delle nostre emozioni. Il ché non ha nulla a che fare con la repressione ma riguarda la presa di coscienza amorevole, l’osservazione, l’accettazione e la trasmutazione. È così che il piombo diventa oro, ma per farlo devi sapere che questo può accadere, e lo devi volere fortemente e lavorare con energia affinché succeda.
Potranno essere utili e preziose visualizzazioni o passeggiate e contemplazione del flusso di corsi d’Acqua (mare, fiumi, laghi, cascate…) ricordando di benedire e ringraziare gli Esseri Elementali di questo Elemento da cui nasce la Vita: le Ondine.
Riguardo all’integrazione del femminile che accompagna il 2 vorrei anche qui sottolineare che integrare il femminile non ha niente a che fare con le imbarazzanti sfilate di ragazzi coi tacchi il rimmel e la gonna, e non per scelta ma unicamente per rincorrere un sensazionalismo perverso che senza limite porta ad alzare continuamente l’asticella e il volume, ignorando completamente l’effetto e il degrado che tutto questo produce. Non ha nulla a che vedere con le manifestazioni d’apparenza e di esteriorità, abbracciare il femminile è accogliere e portare in manifestazione le qualità dell’accettazione, dell’accoglienza, dell’accudimento, della cura, della condivisione, della capacità di ricevere e del sapersi donare.
Sarà una straordinaria opportunità per tutti e sinceramente credo che sarà più semplice per molti uomini ritrovare e amare questa loro parte sensibile e vulnerabile piuttosto che per le molte donne che, avendo giudicato e rifiutato quella parte, hanno preferito manifestarsi virilizzate ed agguerrite. Non è una sterile critica ma lo dico come un fatto e per dare risalto alla possibilità per ciascuno di muoversi verso il bilanciamento e l’armonia, verso l’inclusione di ogni parte di sé, anche e soprattutto le più fragili, con amorevole accoglienza e accettazione. È molto rilassante, un po’ come indossare le proprie scarpe, senza necessità di fingere, chiusi in un abito d’altri.
Il 2 è il grembo che accoglie il seme (che è l’1) e che custodisce durante la trasformazione affinché nel 3 nasca il germoglio.
Quindi è durante il tempo del 2 che avviene la trasformazione del seme che muore a se stesso per trasformarsi in germoglio e divenire l’albero che il seme conteneva in potenza.
È nel tempo del 2 che avviene una polarizzazione: si crea un’asse, deputato a divenire tronco, che andrà in profondità con le radici e in elevazione con i rami, e che si irrobustirà nel seguito di quell’unica esperienza che sarà tanto diversa per i rami e per le radici del medesimo albero.
Se il 2 è il grembo, e anche il nostro grembo che sta custodendo la forma nuova che noi stessi stiamo prendendo in forza dell’esperienza che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, è da lì che partoriremo noi stessi se riusciremo a reggere il travaglio e le doglie.
Lo abbiamo già fatto altre volte nel corso della nostra esistenza, come fenici ognuno di noi è già più volte risorto, lo faremo una volta di più, tutti assieme, perché non siamo soli, perché abbiamo accanto anime affini e sagge, e perché ciascuno di noi ha il compito preciso di essere qui diapason ed emettitore di frequenze a sostegno del mondo nuovo, che non è un luogo verso cui tendere, ma è una vibrazione che esiste già e che ciascuno di noi ha già respirato tante volte.
Da un lato il 2 parla di discernimento e di scelta attraversata con l’esperienza della polarità, dall’altro il numero 6 porta con sé il tema del bivio: quindi ciascuno nella propria vita sarà chiamato a collocarsi attraverso scelte (“anche scegliere di non scegliere è una scelta”). Con l’auspicio che nascano dall’unisono di pancia, cuore e mente, producendo così armonia e giusta azione; è necessario che non vi sia prevaricazione, che non vi sia costrizione, dominazione di una parte sull’altra, perché in tale caso la scelta sarebbe difficilmente sostenibile. Ma in quell’armonia, in quell’unità, tutta la nostra forza può essere diretta e portata in manifestazione e sostenere l’intento.
Il 6 e il numero della Bellezza, dentro ho sempre saputo che “dove vi è Bellezza lì il Divino dimora”. Fedor Dostoevskij nel suo romanzo “L’idiota” faceva dire al principe protagonista “la bellezza salverà il mondo”, bene, portiamole la bellezza, l’armonia e la creatività, ad ogni piè sospinto! comprese tutte le forme d’arte che questo numero serba, portiamole con amore disinteressato, l’amore fine a se stesso, nutriente amorevole comunque e sempre, a prescindere. Consiglio a questo riguardo la visione del video del Dott. Raffaele Fiore “Il Coraggio di essere Idioti – Ribellarsi e Cambiare la propria Vita”.
Il sito Treccani.it a proposito della definizione e dell’uso del termine “idiota” conclude dicendo: “(…) riferendosi a chiunque agisce a vantaggio di altri senza che il proprio merito sia riconosciuto e senza guadagnarci nulla.”
Ciò che per noi è del tutto normale, naturale, fonte di grande gioia interiore e realizzazione è considerata una cosa stupida…
Questa è la straordinaria rivoluzione di cui noi adesso siamo parte attiva, quella di rimettere nel giusto ordine quel ch’è ribaltato, vedere con i nostri occhi (il 6 richiama il sesto chakra, il centro della Visione), sentire con il nostro cuore, ascoltare la nostra voce interiore, discernere.
Il 6 è il numero associato alla Genesi, richiamando i sei giorni della creazione, siamo qui per essere parte attiva, co-creatori di un mondo che esiste già e che stiamo trasportando qui in Terra. L’evoluzione del 6 è quella del maestro che insegna attraverso l’esempio, che condivide la propria conoscenza per rendere liberi dalla dipendenza, che non cerca discepoli ma rende autonomi e indipendenti. Avremo presto un giorno in particolare per lavorare sul tema della visione: il 6 di gennaio, quando oltre ad essere il giorno dell’Epifania, la data rappresenterà un codice palindromo: 6 1 6, con il totale 13 che richiama l’archetipo dell’Alchimista.
Riguardo ai codici palindromi segnalo l’articolo ad essi dedicato: http://www.alessandrapizzi.it/2021/02/12/12-02-2021-codici-palindromi/
Riguardo all’Epifania segnalo l’articolo:
http://www.alessandrapizzi.it/2021/01/05/epifania-e-visione/
Vorrei accennarvi inoltre che nel 2022 anche quel 22 è significativo, se il 6 – totale delle 4 cifre che compongono l’anno – rappresenta la matrice originaria, le ultime due cifre rappresentano il Dono che quell’anno porta, e che deve essere coltivato. Ora, questo 22 che in riduzione è 4 deriva da un Numero Maestro, che è due volte 11 e mentre nell’11 (il primo dei Numeri Maestri) predomina il potere della Visione e della percezione dei piani sottili per poi rivelare il Piano Divino sulla Terra, nel 22 questa visione viene corroborata di concretezza, ecco perché il 22 ci parla anche di creazione e di trovare il modo per trasportare concretamente quella visione nella manifestazione. Ha in sé una potenza fuori dal comune, esplosiva, determinante è e sarà direzionarla.
Che ciascuno si renda strumento, e che faccia della propria struttura una dimora accogliente e gradita, ciascuno di noi senza timore incessantemente lavori su di sé, sulla propria purificazione, sulla propria elevazione, sul proprio gradiente di sensibilità e di percezione, per poter essere degno strumento del Grande Piano e possa con gioia rivolgersi alla Fonte Prima dell’Amore con queste parole:
“sia fatta la Tua Volontà”
Con amore auguro a tutti noi Buon Anno,
un abbraccio da cuore a cuore
Alessandra Pizzi
2 Comments
Senza parole. Così esauriente, profondo, ético e lascia liberi di crescere in maniera autonoma e indipendente… Grazie
Una descrizione meravigliosa per la sua poeticita’.
Un.anno di Amore a te Alessandra