Settembre 2021: la metafora del buon vino
SETTEMBRE 2021: la metafora del buon vino
Ogni tempo ha un’energia peculiare, e settembre – il mese in cui si raccoglie l’uva e si inizia a preparare il vino – ci ricorda che per arrivare all’uva è stata necessaria una buona terra, una coltivazione attenta, la selezione dei grappoli; poi segue la raccolta dei grappoli alla giusta maturazione, e questi grappoli vengono puliti, poi pestati.
Dopo la pestatura inizia il tempo della fermentazione, poi c’è la maturazione nelle botti, e infine nascerà un buon vino, oppure no.
E si ricomincia, di esperienza in esperienza, di ciclo in ciclo.
In ogni passaggio c’è un universo, di cura, di sintassi, di piccoli particolari capaci di corrompere tutto il processo o di portarlo al successo.
Settembre è un mese 9. Il 9 porta in sé il tema del dono, della fede e dell’amore incondizionati. Il 9 “si dona” perché ogni volta che si somma il 9 con qualsiasi altro numero, il 9 scompare: lo ha fatto crescere e lui scompare. Ad esempio, sommando il 9 con 5 otteniamo 14, che riportato all’unità per riduzione teosofica è di nuovo 5(1+4). Resta il numero con cui si è unito ma cresciuto, appartiene alla decina successiva.
Sta succedendo con l’anno universale in corso 2021, che in riduzione è 5 e che sommato al 9 del mese (settembre) fa 2030: in riduzione torna 5 il 9 si è donato rinunciando alla visibilità ma lasciando cresciuto d’energia ciò con cui si è unito.
Come nella metafora del vino, scompaiono ogni singolo grappolo d’uva, la terra, l’acqua ed i raggi del sole, scompare l’azione del coltivatore e di ogni mano che ha partecipato alla trasformazione, sono invisibili i processi chimici che ne determinano la trasmutazione, scompare alla vista ogni passaggio che è contenuto e vivo per chi ha vista e sensi per coglierlo e benedirlo.
Ecco settembre è energeticamente questo, il nono mese, il momento in cui si giunge al vertice della maturazione, al coronamento del tratto compiuto, mentre i nonni-alberi ci fanno vedere come si fa a lasciare andare, con le loro foglie che mutano di colore e dolcemente si uniscono in tappeti dai colori caldi: ci prepariamo tutti ad una nuova immersione, quella nell’autunno la cui soglia è segnata dalla porta equinoziale del 21 settembre (quest’anno sarà il 22, ma per questo rimando agli approfondimenti contenuti nel terzo volume della collana, “I Numeri Speciali”). Per questo la formazione della Scuola Numerica inizia ad ottobre e si completa a settembre dell’anno successivo.
Quanto ho descritto con il 9 (settembre) unito al 5 (anno in corso per chi conta il tempo con il nostro calendario) produce un rafforzamento dell’energia del 5 dell’anno in corso, poiché così uniti determinano quello che viene chiamato “mese universale”. Ed oggi che scrivo, tutto questo è ancor più forte visto che è il 18 (un altro 9) ed il totale di tutta quanta la data torna 5 (18+09+2021, quello che chiamiamo Numero del Destino).
Ora, in questa onda del 5, numero del ponte e della libertà, di forte pressione di cambiamento, siano le nostre menti lucide e al servizio del cuore, sia attivo il sano discernimento, siano salde le mani al timone per tenere la direzione e fisso lo sguardo alla destinazione.
La risposta al cambiamento non è cambiare “tanto per”,
e nemmeno per reazione, da abbagliati e con un altissimo rischio di commettere ingenuità,
e non è neanche la fuga e “chi s’è visto s’è visto”,
e non per obbedienza sorda al sentire interiore,
la risposta si trova in lucidità e in centratura, nel proprio foro interiore, nel silenzio del proprio cuore.
Se mangio qualcosa di tossico lo so, dopo sto male,
e un cibo genuino mi cambia l’energia,
un pezzo musicale cambia l’umore,
una persona o un’altra mi lasciano una persistenza differente,
così come un luogo, un negozio, un libro, un post…
Se mi ascolto lo so se mi sta facendo bene, se riconosco come sano, vero, autentico chi o ciò con cui entro in relazione.
Questa è Libertà. Ci troviamo lì,
con amore,
Alessandra
Credits: la foto di apertura è tratta dal web