Una giornata nella Natura alla scoperta dei Fiori di Bach. Espansioni: dall’osservazione alla percezione
Domenica 8 maggio, nel giorno della Festa della Mamma abbiamo onorato la Grande Madre Natura in un cammino alla scoperta dei Fiori di Bach organizzato da Il Sentiero degli Elfi lungo il parco fluviale dell’Idice.
Mi incanta l’estensione dell’azione di ogni evento nella vita. L’evento è un punto in quello che riconosciamo come lineare spazio-tempo mentre onde da quel fatto si propagano in ogni direzione anticipandone il profumo e garantendone la successiva persistenza. Così il giorno prima percepivo lo stato Wild Rose, la Rosa Canina, che si sarebbe rivelata come una delle protagoniste del percorso assieme ad Oak.
Pallida, sfinita, abbandonata all’apatia Wild Rose nello stato sbilanciato non ce la fa più, è davvero troppo, ha smesso di crederci. Ad un livello superiore si ricollega alla resa al Mistero. Parmigiani nel suo libro “La ruota dei Fiori” descrive magistralmente, riferendosi anche a Castaneda e Don Juan, il momento in cui il guerriero percepisce la perdita di senso in ciò che sta portando avanti e come quel momento sia preludio dell’espansione frutto della resa al Mistero. Il momento in cui se ne coglie ed accoglie esistenza ed ineluttabilità. Si “vede” il noto, l’ignoto e l’inconoscibile. Il Mistero. La resa al Mistero, l’intima accettazione diviene espansione, trasformazione. E’ la rinascita e la VITA, spenta in Wild Rose, torna a scorrere.
A più riprese lungo il cammino abbiamo ammirato ed osservato le Querce, Oak. Alcune erano immense. Le previsioni del tempo poco incoraggianti si sono tradotte in una splendida giornata di Sole ed era bellissimo soffermarsi alla loro ombra. Al termine di una pausa in cui ricordavamo la favola della Quercia e della ragione per cui non lascia cadere le foglie ormai secche e le trattiene fino a che spuntano le nuove, nel momento del congedo e della ripartenza ha dolcemente lasciato cadere in dono un ramoscello. Un gesto di saluto e condivisione che ci ha scaldato il cuore e colmato di magia.
Poi l’incontro con l’unica base da cui si innalzavano tre Querce.
La loro energia si percepiva a distanza, ci siamo seduti, appoggiati al tronco centrale ascoltandone il flusso poi felici dell’incontro abbiamo continuato il percorso. La magia si è compiuta al rientro dopo oltre 10 km di cammino quando Alessandro ha avuto l’intuizione di porsi come quarta Quercia. Il corpo eretto, i piedi su quell’unica base, le mani sulle sorelle laterali e l’altra di fronte. Quattro pilastri. Così abbiamo potuto percepire l’essenza della parola chiave “resistenza” di Oak che nel nostro sentire e nelle nostre cellule si faceva “potenza”. La prima e immediata percezione fisica è arrivata nella fronte con un senso di espansione ed apertura, contemporaneamente avvertivo le gambe farsi uno… fondersi per divenire tronco e un’energia potentissima risaliva alimentando tutta la colonna vertebrale ed era chiaro che la sensazione potente tra le sopracciglia era quel flusso in uscita. Non riuscivo a staccarmi da quell’estasi. Quando siamo ripartiti era scomparsa la stanchezza, totalmente, dissolta. Oltre 10 km – cui non sono abituata – con uno zaino di una decina di kg – cui non sono abituata – tutto svanito nella potenza di quei pochi minuti di fusione con la Madre e con il Cosmo. Tutto è UNO.
Sento ancora la gratitudine straripante e persistere i bagliori di amore universale.
Ringrazio Il Sole e la Grande Madre, Tutti gli splendidi Compagni di Viaggio, le Energie che ci hanno accompagnati, l’Acqua che con la sua dolce melodia ha benedetto ogni passo, gli Individui Vegetali che si sono “lasciati incontrare”, Anna Maria col suono del tamburo e l’avvolgente accoglienza che la contraddistingue, Chiara che a 8 anni ha partecipato beandoci del sorriso più dolce che avessi incontrato (e grande fotografa!), Alessandro per l’intuizione che ci ha donato sensazioni indelebili, grazie ad Angela, Elena, Simona, Umberto. Grazie di cuore, arrivederci
alessandra