Dialogo tra il Guerriero e il Ribelle (numero 1)

A cura di Luca Toma.
Guerriero: O Ribelle, fratello dell’Anima, nei tuoi occhi vedo la tempesta, ma anche la forza nelle tue mani. Non lasciare che il velo grigio dell’insicurezza smorzi la fiamma del tuo spirito ardente. Sei tempesta, sì, ma anche bussola che cerca la propria direzione.
Ribelle: Guerriero mio, parli con la sicurezza di chi domina la sua spada e il suo cammino. Come posso io, che vacillo nella notte delle mie incertezze, raggiungere la riva della tua calma, della tua lucida visione?
Guerriero: Ribelle, ogni segno sul mio scudo racconta una storia di dubbio, di paura affrontata e superata. Il tuo valore non è minore del mio! È nel confronto con l’ombra che la tua luce può emergere, più radiosa che mai.
Ribelle: Certo, ma dimmi… Come posso avanzare quando ogni mio passo sembra confermare il sussurro oscuro delle mie paure, ogni mia caduta un’eco della mia insicurezza?
Guerriero: Caro Ribelle, ogni passo che compi, ogni errore, è un gradino sulla scala della tua evoluzione. Non sei definito dalle tue cadute, ma dalla tua volontà di rialzarti. La tua vera forza non sta nel non cadere mai, ma nel saper trasformare ogni tempesta in un porto di opportunità.
Ribelle: Tu sei roccia, sei fiume, sei fuoco che arde senza bisogno di plauso. Mentre io… povero me, che brutta sorte! Nessuno mi riconosce…
Guerriero: Sciogli le catene della tua sete di approvazione, o Ribelle! Componi la TUA melodia, non replicare quella altrui. Nel tessere il tuo unico arazzo, riconoscerai un valore immenso che è tuo, e solo tuo! Osando con saggezza, decidi TU quali sfide affrontare, cosa lasciar andare e quando sguainare la spada, senza mai ferire la tua o l’altrui essenza…
Ribelle: Comprendo, amato Guerriero… Eppure, a volte mi sento così lontano da te, così diverso…
Guerriero: Noi non siamo affatto distanti, mio caro amico. Io sono te quando abbraccio le mie ombre più profonde; tu sei me quando abbracci le tue sfide con coraggio. Siamo due voci del medesimo canto, due pennellate sullo stesso quadro.
Ribelle: O fratello Guerriero! Le tue parole sono per me come un faro nella tempesta. Mi è arduo vedere ciò che tu vedi in me, ma nel cuore vibra una verità che non posso ignorare.
Guerriero: E allora vieni qui, fratello. Accetta questo abbraccio, non come rifugio ma come patto sacro. Da oggi, non percorreremo più sentieri separati, ma procederemo all’unisono, come due sfumature dello stesso Sole. Ombra e luce, insieme.
*
Nell’abbraccio tra Guerriero e Ribelle si scorge il filo rosso che li lega, riconoscendo l’uno nel riflesso dell’altro l’eterna danza tra forza e vulnerabilità. E così, uniti, proseguono il loro Cammino, pronti a danzare insieme ogni melodia che la vita comporrà davanti a loro.
E voi, cari amici? Come vivete questo dialogo interiore tra Guerriero e Ribelle?
Come si manifestano in voi?
Condividete pure nei commenti le vostre esperienze, le vostre sfide e i vostri trionfi.
Che il vostro Ribelle riceva forza dal vostro Guerriero, e il vostro Guerriero ricordi di abbracciare ogni tanto il Ribelle che è in voi.
Con affetto.
Luca Toma
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